Chaos is a teacher

Some notes about trasformatorio (italiano a seguire)

The chance we have when we set on the path of creation is to drive oneself to the core.
We can dream of the mountain, we can talk about the mountain, we can climb the mountain, we will never know the mountain.
We will live the climbing, forget the dream, learn what we told and remember the story as a rhyme; climbing the mountain is not knowing the mountain is knowing the climb.
Then at least we can let our feet help us tell the story.
Last year when we started climbing up to the hill
we did it nicely in a darkness full of signals, reflexes, and sound
and it became less and less important the steepness of the path
more if it was windy, if we could recognize the tree in the darkness, or the place were our foot will be safe, or, from the noise, the dog, the donkey, the snake.
The presence of the body helps.
The presence of the whole group helps night by night, to expand our own limited perception, and to perceive the whole of the group moving.
Moving in the dark is a great teacher.

One of the interesting things any type of art can learn from the so-called performance is honesty.

All art forms need this type of honesty, the one that does not talk about the mountain before having attempted to feel the path.

In T2018 we still have to find the right path to climb.

SO

Some notes for everyone as well myself:
– Each one of us has his own field, his own eye, his own sensibility, hands, art.
– I very much respect each one of your talents. My experience and attention is at your complete disposal 24/7
– Take this chance to explore yourself while is doing something else, something close maybe, or something in which you accept the guide of one of your peers.
– Bring your attention where you feel less comfortable, and see how much the colors you know well are subject to change their appearance while you are doing something usual in very unusual conditions.
– The fraction of Giampilieri is full of curious, witty people, that are the best possible audience you can get. Respect your audience. They went a long way to guest us in times of difficulty. Sicily is not rich but is welcoming, people has few jobs with low pay, they all lost a lot in recent years, sometimes all they had, even the stories of their grandmothers and fathers. We don’t know better, we listen and respond with honesty, first to our own art, to the muses, then to them.
– Activities will be proposed to explore trasformatorio. Feel always free to propose something you like to share, but not obliged. You can always choose, to join or not to join, as well as your peers do, but when you do YOU DO, and if you don’t do YOU DON’T DO. No half-baked energies, no conditions. Surrender for the time necessary or walk.
– Each one of us carries his/her own bag of tricks, passion, burden, ingenuity, knowledge; all these abilities and the stories are able to tell. Be honest in sharing. Be honest in listening, respect the work.
– Trasformatorio is to be taken as a challenge we offer to ourselves; to walk a path, unprepared, a bit risky, sometimes uncomfortable, with our own sensibility as well as our body, and make sense, if possible, of what we will encounter (or not). Weather, landscape, people, temporary neighbors, stories, grass, water, garbage, ghosts, enemies, all is material for our creative attention. Relax.
– Trasformatorio is made by us, not for us. There is no production taking care of our needs, we self-organize, we are autonomous, as well as we work together. We should learn to be an autonomous unity in uncharted territory.
– There are roles and duties, situations were helping is needed or helping hands are asked for, but ALL PEOPLE INVOLVED ARE EQUALLY CONSIDERED PARTICIPANTS.
– If in doubt, suspend your judgment.
chaos is a teacher

TRANSLATION

Alcune note su trasformatorio

La possibilità che ci diamo quando ci incamminiamo sul sentiero creativo è di spingerci fino in fondo.
Possiamo sognare la montagna, possiamo parlare della montagna, possiamo scalare la montagna, non conosceremo mai la montagna.
Possiamo viverci un arrampicata, dimenticare il sogno, imparare ciò che abbiamo detto, e ricordarci la storia come una filastrocca; scalare la montagna non è sapere la montagna ma solo conoscere la salita.
Potremo pero’ lasciare che i nostri piedi ci aiutino quando vorremo raccontare la storia.
L’anno scorso, quando abbiamo iniziato a salire sulla collina
lo abbiamo fatto per bene, in un’oscurità piena di segnali, riflessi e suoni, cosi’ che divenne sempre meno importante la pendenza del sentiero
molto piu’ interessante ci sembro’ se fosse ventoso, se potessimo riconoscere l’albero nell’oscurità, o il posto dove il piede e’ al sicuro, o, dal rumore, il cane, l’asino, il serpente.
La presenza del corpo aiuta.
La presenza di tutto il gruppo aiuta, notte dopo notte, ad espandersi al di fuori della nostra percezione limitata e a percepire l’intero movimento del gruppo.
Muoversi al buio è un grande maestro.

Una delle cose interessanti che qualsiasi tipo di arte può imparare dalla cosiddetta “performance” è l’onestà.
Tutte le forme d’arte hanno bisogno di questo tipo di onestà, quella che non parla della montagna prima di aver tentato di sentire il sentiero.

Nel T2018 dobbiamo ancora trovare la strada giusta per salire.

COSÌ
Alcune note per tutti e per me stesso:
– Ognuno di noi ha la sua competenza, il suo occhio, la sua sensibilità, le mani, l’arte.
– Rispetto molto ciascuno dei vostri talenti. La mia esperienza e attenzione sono a vostra completa disposizione 24/7;
– Cogli l’occasione per esplorare te stesso mentre stai facendo qualcos’altro, qualcosa di simile forse, o qualcosa in cui accetti la guida di uno dei tuoi compagni;
– Focalizza sulla tua attenzione quando non fai cose fuori dal confine di cio’ che sai fare e osserva quanto i colori che conosci bene sono soggetti a cambiare aspetto mentre fai qualcosa per te normale in condizioni insolite.
– La frazione di Giampilieri è piena di persone curiose e spiritose, che sono il pubblico migliore che puoi ottenere. Rispetta il tuo pubblico. Hanno fatto molta strada verso di noi per ospitarci nel momento di difficolta’. La Sicilia non è ricca ma è ospitale, le persone hanno poco lavoro con salari bassi, e hanno perso molto negli ultimi anni; a volte tutto ciò che avevano, persino le storie delle loro nonne e dei loro nonni. Non abbiamo nulla di meglio di loro: ascoltiamoli e rispondiamogli con doppia onestà, prima verso la nostra arte, le muse, poi verso di loro.
– Saranno proposte attività per esplorare trasformatorio. Sentiti sempre libero di proporre qualcosa, non obbligato. Puoi sempre scegliere tra aderire o non aderire, ma se LO FAI, se non lo fai, NNON LO FAI. Nessuna energia mezza cotta, nessuna condizione. Arrenditi per il tempo necessario o fai altro.
– Ognuno di noi porta con sé il proprio bagaglio di trucchi, la propria passione, il peso del proprio vissuto, l’ingegno che gli e’ dato o si e’ costruito, la conoscenza; tutte queste abilità e le storie che e’ in grado di raccontare. Sono le molte montagne che ha scalato nella vita. Sii onesto nella condivisione. Sii onesto nell’ascolto, rispetta il lavoro.
– Trasformatorio deve essere preso come una sfida che offriamo a noi stessi; percorrere un sentiero, impreparato, un po’ rischioso, a volte scomodo, con la nostra sensibilità e il nostro corpo, e dare un senso a ciò che incontreremo (o meno) mentre si cammina. Il tempo, il paesaggio, le persone, i vicini di casa, le storie, l’erba, l’acqua, la spazzatura, i fantasmi, i nemici, tutto è materiale per la nostra attenzione creativa. Rilassiamoci.
– Trasformatorio è fatto da noi, non per noi. Non c’è una produzione che si prenda cura dei nostri bisogni, noi tutti ci auto-organizziamo, siamo autonomi, così come lavoriamo insieme. Dovremmo imparare ad essere un’unità autonoma in un territorio inesplorato.
– Ci sono ruoli e doveri, situazioni in cui è necessario dare una mano o viene richiesto un aiuto, ma TUTTE LE PERSONE COINVOLTE SONO CONSIDERATE PARTECIPANTI ATTIVI.
– In caso di dubbio, sospendi il tuo giudizio.
– Il caos è un maestro

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